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ALBERATI SPORTING: il nostro BERNARDO RICCIO intervistato da Cicloweb PDF Stampa E-mail

                               

 

L'inverno del Corridore è lungo, a volte noioso, sicuramente pieno di tempo libero.

Una parte di questo tempo il nostro Bernardo Riccio lo ha dedicato a rispondere all'intervista che i bravi giornalisti di Cicloweb gli hanno proposto.

Conosciamolo meglio attraverso proprio le sue parole, leggendo qui:  http://www.cicloweb.it/art1624.html

 

 

 

 

 

 
COLORADO: Bob Cook Memorial Hill climb, corsa in salita per Pro e amatori PDF Stampa E-mail

 

                                     

 

Cielo terso e trenta gradi a tremila metri, non c'è stagione migliore per correre in bici. E non c'era forse maniera migliore per concludere  la trasferta d’allenamento in altura (Colorado - Mount Evans) di A&G Sporting che parteciapare ad una gara in salita per Pro e amatori (in 1.200 al via), la Bob Cook Memorial Hill Climb, che si è svolta nella distanza di 28 miglia (46 chilometri interamente di salita) sino la vetta del Mount Evans.

Con i suoi 4.307 metri di quota la Mount Evans Road è la strada asfaltata più alta degli Stati Uniti; non ci sono strade asfaltate che si spingono così in alto in Europa, lo Stelvio che detiene il primato di altitudine arriva a quota 2.800.


             

 

 La prova è stata vinta per la terza volta da Tom Danielson (Garmin-Slipstream) che con una scalata spettacolare ha quasi eguagliato il suo precedente record.

Il nostro Paolo Alberati ha completato la scalata in diciannovesima posizione, con un buon tempo di scalata che nella scorsa edizione gli sarebbe valso la quinta piazza. L’edizione di quest’anno invece è stata evidentemente molto più veloce, con gli atleti della Garmin-Slipstream e del Team Bmc a scandire l’andatura nel gruppetto dei migliori.

 

    

 Tom all'attacco in solitaria verso il traguardo...                          e con il nostro Paolo Alberati dopo l'arrivo

 

«Impressionante la forza di scalata di Tom (Danielson) – ci ha raccontato Paolo dal Colorado -  In realtà a me sembra è sembrato di andare anche forte, per tutta la salita non ho tolto la mia corona grande da 51 denti, ma evidentemente… questi americani menano! Però che esperienza fantastica!

Qui tutto è affascinante, verdeggiante, c'è enorme rispetto per i diclisti da parte degli automobilisti, le temperature sono sempre sopra i 30 gradi a 3.000 mt e si respira aria pulita: Quando si respira… visto che a queste altitudini di ossigeno veramente ce n’è pochissimo e si fa fatica anche a parlare!

Spero che tutta questa fatica a queste altitudini mi torni veramente utile per il prosieguo della stagione, ove di gare da fare ne restano veramente tante.»

Per info e classifiche sul Bob Cook Memorial Hill Climb ciccare nel sito www.bicyclerace.com

 

 

                                                                     FOTO -GALLERY

 

                         

                       Il forcing dei GARMIN-SLIPSTREAM per il capitano Danielson

 

 

 

                                         

                        Gli inseguitori, tra cui Alberati, alla caccia di Danielson

 

           

                            Un po' di rifornimento all'arrivo, prima di ridiscendere a valle dopo la corsa.

 

           

                                   Un po' di barrette...

 

 

Le borse con gli indumentio pesanti, portati in vetta dall'organizzazione per una ridiscesa "coperta" dei concorrenti 

 

    

    <Condividi la strada coi ciclisti> un GRANDIOSO invito agli automobilisti. A quando questi cartelli in Italia?

 

 

 

 

 
STAGE-RELAX ALLE TERME DI CHIANCIANO dal 13 al 15 NOVEMBRE PDF Stampa E-mail

 

 

 

Paolo Alberati insieme ad  A&G Sporting è lieto di presentarvi una tre – giorni sportiva e di approfondimento tecnico nella campagna toscana, presso il centro termale di Chianciano Terme, nella struttura esclusiva dell’Hotel Villa Ricci, a due passi dal centro della cittadina toscana, ma immersi nel verde della collina.

La data dello svolgimento è da venerdì 13 novembre a domenica 15.

Lo scopo della tre giorni è quella di effettuare un ciclo termale di tre giorni utile a ripulire l’organismo dalle scorie della stagione ciclistica appena terminata e tonificarlo rendendolo pronto ad affrontare le rinnovate sfide della prossima stagione.

Nel corso del soggiorno gli atleti avranno la possibilità di beneficiare di un  particolare e studiato menù dietetico, atto alla detossificazione degli organi emuntori e dei tessuti muscolari.

La possibilità di seguire un mini-corso di pilates e ginnastica posturale, consentirà agli atleti presenti di acquisire tutti gli strumenti utili per proseguire poi a casa propria con la tanto utile ginnastica posturale nel corso della stagione agonistica, allo scopo di riequilibrare il corpo e le fasce muscolari.

Nei tre giorni ci sarà la possibilità di svolgere sei test di valutazione SRM e analisi plicometriche impostando programmi di allenamento nella metodica Born to Run System by Camorani.

Briefing tecnici di informazioni sul training e l’alimentazione consentiranno agli atleti presenti di aumentare il proprio bagaglio di conoscenze e così lanciare uno sguardo alla stagione che viene più consapevoli di propri mezzi e con le “batterie” ricaricate a dovere.

Per gli atleti più vicini, ci sarà la possibilità di partecipare anche a singoli eventi, senza pernottamenti o pasti consumati all’interno della struttura termale-alberghiera. Per info e prezzi vedi listino a seguire.

 

Per ogni ulteriore info su prenotazioni e logistica potete contattare Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo

Oppure telefonare al 327.7370284

 

  

 

 

                                    PROGRAMMA DETTAGLIATO

 

Venerdì 13 novembre

Arrivo di alcuni atleti nel primo pomeriggio per sostenere

I sessione di test SRM

I Ore 15

I Ore 16.30

I Ore 18

Dopo ogni singolo test merenda dietetica con frutta, thé verde, yogurt  e primo ciclo di cure termali

il venerdì per le 19.30 arrivo di tutti gli ospiti, a seguire

cena

e dalle 21.30 briefing di benvenuto con primo intervento su

1) ALLENAMENTO MUSCOLARE (Roto Press) e RESPIRATORIO (Altura e Maskerina)

 

 

Sabato 14 novembre

Ore 8 sveglia e passeggiata a stomaco vuoto di 30’

Ore 8.30 – 9.30 colazione

Ore 9.30 – 10.30 briefing tecnico su

2) ALIMENTAZIONE SPORTIVA INVERNALE E DA GARA

Ore 10.30 inizio attività termali / massaggi

Ore 12.30 panino

Ore 13 -15 uscita in bicicletta                     

                                      

II sessione di test SRM ore 13 - ore 14,30 - 16 - 17.30

                                                                                                         

Ore 15.30 Merenda dietetica  a base di frutta, thé verde, yogurt                           

Ore 16-18 ripresa attività termali / massaggi                                                                         

a seguire dalle ore 19.30 cena

e dalle 21.30 briefing tecnico su

3) BIOPOSIZIONE SULLA BICI E DIFFERENZE STRADA E MTB

 

 

Domenica 15 novembre

Ore 8 sveglia e passeggiata a stomaco vuoto di 30’

Ore 8.30 – 9.30 colazione

Ore 9.30 – 10.30 briefing tecnico su

4) STAGIONE 2010 – ORGANIZZAZIONE TECNICA E GESTIONE MENTALE (con il dott. Fabio Forzini)

Ore 10.30 inizio attività termali / massaggi

Ore 12.30 panino

Ore 13 -15 uscita in bicicletta                                                                                       

Ore 15.30 Merenda dietetica  a base di uva, thé verde, yogurt

... poi nel pomeriggio rientro a casa.

                                                           

 

 

                                        LISTINO PREZZI STAGE-RELAX

 

- Trattamento di mezza pensione x 2 gg. . a persona € 110,00 (55 euro al giorno )

- Panino + merenda dietetica ( con Yogurt, frutta fresca di stagione, cereali, torte,Succhi, thè, acqua) x 2 gg. € 30,00 (15 euro al giorno)

- Supplemento camera singola al gg. € 10,00

 

Prestazioni facoltative

- Lezione Allegro Pilates (macchine) con personal trainer min. 4 persone € 20,00 a persona durata 60 min,

- Trattamenti benessere circuito acqua a scelta : Sauna finlandese 30 min, Sauna Romana 45 min., Bagno turco 40 min. in Twin Spa € 25,00

- a persona min. 2 pax,

- Percorso riequilibrio metabolismo/microcircolazione ad immersione con ossigeno OFURO KNEIPP € 30,00 a persona min. 2 pax.

- Massaggio rilassante/ Aromoterapico 50 min totale corpo a scelta € 60,00 cad.

Tali cifre includono:

sistemazione in camere con servizi privati, vasca o doccia, phon, TV a colori con antenna satellitare, frigobar, telefono con linea diretta per l’esterno, cassaforte, cene con menu’ doppia scelta della cucina tipica toscana,

Utilizzo sala per Vs. corso,

Utilizzo “salone dell’Acqua” con dotazione di accappatoio, ciabattine e cuffia per tutto il periodo di permanenza incluso.

 

Per i ciclisti-atleti locali (che non pernottano)

 i prezzi dei trattamenti e ingresso al salone dell’acqua rimangono alle stesse condizioni,

I BRIEFING DI APPROFONDIMENTO TECNICO SONO A OFFERTA (incasso devoluto per aprire un’adozione a distanza di un “nostro” futuro piccolo giovane “atleta”, per ora più sfortunato)

- Il costo di cene con menu’ doppia scelta, un ottimo modo per stare insieme in allegria, è di  € 25,00.

 

Costo Test SRM + programma di allenamento per 4 mesi (riservato nell’occasione ai soli atleti che pernottano, quindi provenienti da lontano) è secondo tariffa A&G Sporting

 

                                     

 


 
A&G SPORTING con Paolo Alberati organizza il GIROBIO PDF Stampa E-mail

Si chiama GIROBIO, è una corsa ciclistica per Dilettanti Under 27, ma non una corsa normale: è il Giro d'Italia delle giovani speranze del ciclismo mondiale.

                     

Il Podio della  class. generale al termine della 6° tappa: Cesare Benedetti, Uc Bergamasca, in maglia di leader

 

E' una corsa importante che però nasce da un assunto semplice, anzi semplicissimo: il ciclismo è uno sport fantastico e ha bisogno di essere amato e rispettato prima di essere vissuto. GIROBO si isipra prima di tutto ad una filosofia di Amore per il ciclismo e per i suoi ragazzi,

Poi è una corsa "ecologica", ove ciò che si getta in terra, viene raccolto. E' una corsa "sociale": si vive tutti insieme per dieci giorni, dormendo nelle stesse strutture, mangiando allo stesso tavolo, bevendo birra nello stesso bar.

Un villaggio itinerante di ben 500 persone: si avete capito, cinquecento persone.

168 i corridori, 49 i medici al seguito, 6 dello staff organizzazione, 40 i motociclisti, 120 del personale di gara, altri venti dello Staff Eroica, altri cento tra direttori sportivi, meccanici e massaggiatori...

E' poi una corsa "umana", perché i ragazzi molto volentieri si sottopongono a numerosissimi test sulla loro salute e se non stanno bene il medico di gara non li fa ripartire l'indomani.

Una corsa nuova, ma che trae radici solide dall'antico: si conluderà enll'ultima tappa sugli sterrati polverosi dellEroica.

Giancarlo brocci ne è l'ideatore, sì lo stesso inventore de l"Eroica del Chianti".

E Giancarlo ha chiamato il nostro Paolo Alberati al suo fianco, tra una conferenza stampa nel dopo gara ed una pedalata di allenamento al mattino, ad organizzare questa che più che una corsa all'inizio sembrava un'avventura.

Fantastica, da sognatori, difficililissima, impossibile.

E invece no: ecco a voi signori il GIROBIO.

La sesta tappa è già in archivio, da domani si riprende con la sesta, la Cesenatico-Cippo Carpegna, tappa dedicata a Marco Pantani.

 

Tante notizie, video e immagini sul sito www.girobio.com

 

                                 

                                      Paolo Alberati al lavoro con il telecronista Rai Gigi Sgarbozza

 

                                

                             Paolo con un tifoso speciale, Giancarlo Mozzini, al via del GIROBIO avvenuto da Firenze il 12 giugno

 

 
Paolo Alberati al GIRO D'ITALIA presenta in DIRETTA TV il suo libro su COPPI PDF Stampa E-mail

 

 

 

       

Paolo Alberati ha tagliato il traguardo della sua nuova fatica editoriale ed ha scelto la tappa Cuneo-Pinerolo del Giro d'Italia ed il contenitore del PROCESSO ALLA TAPPA, programma Rai che segue in diretta l'arrivo della tappa, per presentare il suo nuovo libro.

Già in  tutte le librerie d’Italia da pochi giorni, il suo nuovo libro FAUSTO COPPI “Un uomo solo al comando” è edito ancora con la Casa Editrice Giunti e fa da continuum con il precedente GINO BARTALI Mille diavoli in corpo (Giunti Ed. 2006).

 

                     

A&G Sporting Studio di Consulenza Sportiva lavora anche su questo, su editoria legata allo sport, cercando di valorizzare la memoria di campioni del passato che hanno fatto la storia dello sport, in questo caso del ciclismo. Patrimonio storico e di passione per tutti gli amanti delle due ruote.

Come già avvenuto per il libro su Bartali auguriamo ad Alberati fortuna anche con questo nuovo volume. In attesa della nuova iniziativa editoriale di Paolo, già in cantiere, godiamoci intanto la lettura di questo volume, leggendo intanto le parole di introduzione  che Alberati ha usato per presentare il suo COPPI. 

                

 

« Ero nelle ultime righe della scrittura del libro “Gino Bartali, mille diavoli in corpo” (Giunti 2006), quando da “bartaliano” convinto mi rendevo conto ogni giorno come non si potesse pensare a Gino, se non rapportandolo a Fausto. Questo Coppi nasce così di getto come la naturale prosecuzione di quell’altro cammino iniziato qualche anno fa, la realizzazione concreta di un modo di sentire: non si può amare Bartali senza rispettare Coppi. Non si può raccontare l’uno senza tifare l’altro.

 

Qui di Fausto si raccontano le imprese e le sconfitte, ognuna di questa condita dalla rivalità sportiva che lo ha visto contrapporsi per oltre quindici anni a Bartali: due vite e due carriere sportive le loro che hanno fatto parte della storia del nostro Paese, specialmente nel primo dopoguerra, ridandogli speranza e dignità anche all’estero, ove sono stati messaggeri di quella nuova Italia che ce la fa, che vuole ricostruirsi, che ci riesce.

Riscoprire la vita di questi due eroi con le loro vicende personali che andavano al di là del ciclismo, è riscoprire una parte della nostra storia. Bartali e Coppi, due figure così distanti e così complementari nella loro diversità, non pedalano solo due umili biciclette, ma trascinano nella loro epopea sportiva l’Italia intera, l’Italia povera, l’Italia disperata, l’Italia cattolica e progressista, l’Italia dei sogni e delle illusioni, l’Italia che ce la fa ma che diventa poi vittima del boom economico.

Bartali e Coppi con le loro incredibili avventure sportive e umane raccontano proprio l’Italia divisa ma unita nel bisogno, come la storica foto del passaggio della boraccia; come “Coppi e Bartali”.

                   

In questo libro non si parla solo del formidabile ciclista Coppi, ma approfondiamo soprattutto il lato umano di Fausto, intrecciando continuamente le sue vicende più intime. Fausto Coppi, il figlio della campagna piemontese, il mazzaporsei, il ragazzo che scappa via da una realtà soffocante e provinciale con la bicicletta rincorrendo i suoi sogni, Fausto Coppi il ciclista “per necessità” che diventa il Campionissimo. Fausto Coppi che rivaleggia senza tregua con l’amico-nemico Bartali, portando il prestigio dell’Italia fuori dai confini nazionali. Fausto Coppi lo schivo, l’introspettivo, il sagace, l’elegante. Coppi il primo sportivo dalle diete ferree e dall’uso dei farmaci dopanti. Coppi lo sportivo “scientifico”. Ma anche un Coppi seduttore del gentil sesso, un Coppi che scandalizza l’Italia perbenista e benpensante con il caso della Dama bianca. Fausto Coppi un uomo simbolo: nato contadino in una casa poverissima si ritrova a mangiare a Villa Coppi su tovaglie di fiandra e servizi d’argento. Coppi così metaforicamente incarna la parabola del sogno di ogni italiano, il miraggio dell’Italia finalmente rinata. E poi, all’improvviso, la morte: Faustus, l’uomo fortunato sino al 2 gennaio 1960, muore non per una sfortunata battuta di caccia, ma semplicemente perché è destinato a morire giovane, come un campione, e a diventare Mito. Fausto Coppi campione del destino.

Il filo del racconto è qui arricchito dalle testimonianze dirette dei suoi fidi gregari, dei figli, Marina e Faustino, degli ex commilitoni nella guerra d’Africa. Il materiale iconografico che troverete è per la maggior parte inedito e frutto di anni di ricerche e collezionismo. Sfogliando queste pagine troverete inoltre preziose foto inedite, figurine da collezione, immagini in bianco e nero, legate a filo diretto a un’epoca fantastica, ancorché tormentata, per la vita del nostro Paese.

Ma scoprirete soprattutto le tracce quella passione che ancora scorre e che questo libro ha la pretesa di contribuire a tramandare di padre in figlio, di corridore in corridore, sino ai tempi nostri, per proiettarli alle generazioni future. Ancora oggi, quando chiedi di Fausto Coppi a quanti lo hanno conosciuto, gregari o avversari, massaggiatori o semplici spettatori, ti guardano dritto negli occhi e, mentre lo sguardo si scioglie in un moto di tenerezza, ti sorridono e dicono: «Coppi, che uomo gentile e che campione...>

 

Paolo Alberati

 

Nel link seguente la lunga diretta del Processo alla Tappa: clicca qui


 

 

       

 

 

 

 
E' l'Umbria Cycling Team di Fabrizio Ravanelli il nuovo team di Paolo Alberati PDF Stampa E-mail

                    

 

E’ durata poco più di una settimana la “disoccupazione” di Paolo Alberati che nel frattempo ha potuto vagliare diverse proposte, ma poi alla fine non ha avuto dubbio nella scelta.

Sarà infatti l’ex calciatore Fabrizio Ravanelli (due scudetti in carriera e la Coppa Campioni con la Juventus F.C. nel 1996 alcune delle perle nel suo  palmares) il nuovo “patron” di Paolo.

 

                                          

 

Ravanelli che ora ha lasciato il calcio giocato ma non lo sport, visto che è ciclista appassionato (e vincente) già da tre stagioni, spiega le motivazioni di questo ingaggio: «Con Paolo ci lega amicizia già da alcuni anni – racconta Ravanelli – ma soprattutto stima e fatica condivisa nelle quotidiane uscite di allenamento.

Quando Paolo alcuni giorni fa mi ha raccontato che aveva rescisso il suo contratto con la squadra precedente io sono rimasto prima sorpreso, dispiaciuto da una parte, ma anche “incuriosito” dall’altra. Non aveva mai infatti lasciato trasparire malumori o preoccupazioni relativamente alla sua situazione, in allenamento era lo stesso di sempre, determinato e sereno. Ma a quel punto quando ho saputo della cosa non ci ho pensato due volte a fargli la mia proposta. Così lui mi ha chiesto di pensarci alcuni giorni, che voleva parlarne con la sua famiglia, ma il mattino successivo poi mi ha subito telefonato per darmi la bella notizia.

L’Umbria Cycling Team – prosegue Ravanelli – è un piccolo team ma di grandi amici, per noi è un onore avere tra noi un atleta di valore come Paolo.

Un sogno che si realizza».

 

Anche Paolo da parte sua esprime tutta la soddisfazione per questo nuovo sodalizio, che come ci racconta, lo vedrà impegnato d’ora in poi anche in competizioni su strada, senza ovviamente tralasciare i suoi obiettivi in Mtb.

«Nuova straordinaria situazione questa, ma i miei obiettivi non cambiano, semmai si rafforzano: primeggiare nelle gare marathon fuoristrada nella categoria Elite e, se possibile e se lo merito, anche fare qualche pensierino alla maglia azzurra che per me, atleta italiano e fiero di esserlo, rimane sempre un sogno bellissimo da inseguire. Anche a 36 anni. Fabrizio mi ha promesso che se sarò capace di correre un mondiale con l’Umbria Cycling Team, organizzarà un pullman coi ragazzi della squadra per venirmi a seguire!

In più – prosegue Paolo – ora mi cimenterò in bellissime gare su strada, iniziando dalla Nove Colli di Cesenatico, per passare poi dalla Maratona Dles Dolomites e altre classiche del granfondismo italiano. Del resto ho un passato da professionista della strada e continuerò a fare semmai con più grinta quello che anche nelle stagioni in corso ho sempre fatto: correre su strada, armonizzando l’attività con la Mtb, per rendere la mia condizione atletica sempre più competitiva.

Quest’anno, quando sarò in forma e sarà possibile, cercherò però anche di vincere..

Gli anni passano, sento l’esigenza di lavorare su stimoli allenanti diversi, ma quelli che non sono mai mancati invece sono gli stimoli umani: Fabrizio è un grande Uomo, i ragazzi della squadra tra cui il fratello Andrea, oppure il nostro “direttore” Maurizio, coadiuvato da Mauro detto “il Lupetto”, sono tutti ragazzi eccezionali, con cui da anni condivido risate e mangiate fuori dalle corse. Ora lo farò anche in corsa!»

 

                                  

 

Una bellissima Colnago CX1 è la bici su cui Paolo pedalerà ora su strada, mentre nel

fuoristrada Paolo con questo nuovo sodalizio dà inizio anche ad una collaborazione tra la sua A&G Sporting (Studio di Consulenza Sportiva) e la ditta TITICI dell’amico 

Matteo Pedrazzani (www.titici.com). E proprio una Fielty Pro in carbonio alto modulo su misura (peso totale 9,6 kg, colore bianconero…) sarà la bici con cui Paolo tornerà alle corse nella Gran Fondo Costa degli Etruschi del 17 maggio prossimo, mentre nel corso della stagione Paolo avrà modo di sviluppare altri prototipi dello stesso produttore sempre più leggeri e prestativi. Ricordiamo che si tratta di un prodotto d’eccellenza del  Made in Italy di cui andare orgogliosi. La sua bici infine, tanto per rimanere nel Made in Italy e per sua scelta precisa, sarà esclusivamente equipaggiata con ruote “Onion Pill” realizzate dal produttore fiorentino Enrico Pistolesi con mozzi in titanio assemblati con sistema artigianale da 1300 grammi la coppia.

               

Comunicato Stampa

 

 
PAOLO ALBERATI LASCIA IL TEAM FELT PDF Stampa E-mail

               

 

Se qui accanto a me ci fosse stato ancora Gino Bartali avrebbe esclamato «qui gli è tutto sbagliato, gli è tutto da rifare

Ed in effetti mi trovo ad un bivio, costretto a lasciare il Team Felt e a ripartire per una nuova avventura ciclistica, non senza però raccontarne con assoluta chiarezza le motivazioni.

 

Siamo alle 9 di un tiepido e soleggiato mattino, è il 23 di marzo e da poco è partita la seconda tappa della Cape Epic, siamo in Sudafrica.

Sono felice e pronto fisicamente per affrontare quella gara, sono appena reduce dalla vittoria nella classica di Monteriggioni. E così quando il Team Felt di matrice internazionale chiede “il prestito” al "mio" team affiliato in Italia e con matrice “toscana” per pedalare e possibilmente vincere in Sudafrica con la squadra internazionale, diamo la nostra disponibilità con entusiasmo.

Ma torniamo alle 9 di quel mattino, quando succede che una caduta parecchio brutta mi trova coinvolto poco dopo il via, prendo una brutta botta in terra alla testa e rintontito (il casco Selev “aperto” da un lato mi salva letteralmente la vita) cerco di rialzarmi ma mi accorgo di non poterlo fare.

Poche ore dopo i risultati radiografici rileveranno fratture multiple e scomposte a scapola destra, clavicola e cinque costole.

Mi raccoglie, mi accudisce e mi carica in ambulanza il mio compagno di squadra (spettacolare!) Kashi Leuchs, il mezzo di soccorso mi accompagna prima alla sede di partenza e lì il signor Antonio Brozzu, team manager del Team Felt e nostro capo spedizione in Sudafrica, mi infila in ambulanza un sacchetto di plastica con dentro alcuni effetti personali non precisati e l’ambulanza parte sgommando in direzione del vicino ospedale.

 

Ebbene: da quel mattino del 23 marzo ad oggi, 26 di aprile, devo ancora rivedere qualcuno di quella “spedizione” in terra d’Africa accanto a me per chiedermi se ho bisogno di qualcosa.

Nessuno lì per due giorni in ospedale si è fatto vivo per aiutarmi a togliere gli abiti da ciclista lacerati dalla corsa, che all’indomani della caduta portavo ancora indosso perché certo, anzi rassicurato del fatto che il sopraccitato mi avrebbe portato la borsa con i miei abiti. Ma nessuno è venuto, né vi è stato alcuno che abbia pagato per me il salato conto dell’ospedale sudafricano (in quel paese la sanità è privata), né il viaggio in taxi sino all’aeroporto, né il supplemento del biglietto aereo per il rientro anticipato a casa. Né altri rimborsi dovuti, che non sto qui a specificare.

Ma soprattutto nessuno ha pensato che forse, così conciato, avrei gradito un pochino di aiuto per portare le mie ossa in aeroporto, caricare le valige sul nastro, pronto per compiere poi un volo di ritorno di sedici ore.

In compenso, consoliamoci, appena un attimo prima che partissi per l’aeroporto di Capetown dove il volo intercontinentale era pronto a decollare, mi arriva in ospedale la borsa a me spedita “con benevolenza” tramite un medico della corsa…

 

A ciò si aggiunge che di fatto, ad oggi 26 aprile, dalla caduta del 23 marzo in Sudafrica, debbo ancora avere indietro al mio domicilio la mia tessera Uci, la mia bici Felt Six, le mie suppellettili da corsa, le mie scarpe, il mio cardio, i miei attrezzi…

Ma consoliamoci: mi è stato detto che tutto è già stato spedito da diversi giorni…

 

                            

 

Un salto ancora indietro nel tempo:

siamo a fine novembre 2008, la crisi economica devasta le aziende di mezza Europa, io ho già un accordo verbale per il 2009 con la squadra con cui mi trovo da anni a gareggiare, quando ci avvertono che ci sono dei problemi economici.

Siamo abbastanza avanti nella stagione… ma insomma dopo pochi giorni arriva il contrordine, «tutto rientrato», dicono. Ma intanto gli ultimi rimborsi spese del 2008 … li brucia la crisi economica insieme a situazioni di gestione economica “creativa” della squadra poco comprensibili.

A questo punto però Stefano Gonzi fa di tutto per mettersi nella posizione che gli compete da sempre, da quando io lo conosco: quella dell'uomo di parola. Mi lascia in possesso il materiale tecnico della stagione 2008, il cui valore economico è equiparabile a quanto mi è dovuto, se non superiore.

«Vabbé» mi dico, di fatto di mestiere faccio il corridore e non il venditore di bici, ma lo si può anche accettare: la crisi delle aziende, anche alcune di quelle che ci sponsorizzavano, è un fatto.

Anche la circostanza che alcune di queste facciano “le furbe” è un fatto: in tempi di carestia «homo homini lupus»

 

E dire che appena mi ero mosso, avvertito dei problemi, avevo subito trovato tre team disponibili a trattare, uno già prono ad addivenire alla firma del contratto. Alcuni di questi amici, diretti interessati, ora leggendo queste due righe, avranno di che ridere. Come biasimarli…

 

«Ma da anno nuovo sarà vita nuova!» dicono dalle mie parti. Così io chiedo perdono per il disturbo arrecato a coloro che avevo coinvolto nelle trattative, e torno indietro sui miei passi dando fiducia al Team Felt e alle persone che lo dirigono, ora che la squadra si sta ingrandendo, anche dall’estero.

Ma il mio punto di riferimento resta l’onestà, forse a volte rivelatasi troppo ingenua, di Stefano Gonzi.

«Tutto è sistemato» sostengono.

Infatti…

 

Diciamo pure che sostenere che i rimborsi 2009 sinora maturati siano stati pagati ad intermittenza… è un grande eufemismo.

Ma è un fatto certo che Stefano Gonzi, mio team manager storico e presidente della parte italiana del team si dà da fare e con mano posso toccare tutta la sua buona fede nel rimborsarmi tutto ciò che è possibile.

Che però purtroppo non è certo quanto concordato.

Come è una circostanza inoppugnabile che la mia bici Felt Six è un mezzo spettacolare, che buona parte del mio successo nello stabilire il record a Monteriggioni dipende anche dalle sue qualità indiscutibili.

 

Ma siccome il ciclismo per me da anni, come da accordi siglati e come da rendimento diciamo, è un lavoro, portare a casa buone impressioni su una bici e tante belle ma non vere promesse non costituisce un gran bel bottino con cui sfamare mio figlio, sostenere la mia famiglia, dare corpo ai miei progetti di vita.

 

Pertanto, senza aggiungere altro (ce n’è bisogno?) comunico che in questi giorni ho richiesto e ottenuto il nulla-osta per lo scioglimento del rapporto dalla mia vecchia società. 

Divergenze troppo grandi da poter essere colmate da promesse economiche, tra l’altro non mantenute, l’aver dovuto ascoltare troppe non verità, una gestione etica e morale dei rapporti con la squadra troppo lontana dal mio modo di essere e di pensare, mi hanno condotto a questa decisione che non prendo a malincuore, ma piuttosto con fermezza.

 

Non mi va infatti di prendere la parte del “povero ragazzo” che è stato preso in giro. Voglio solo riaffermare con assoluta certezza che lo sport che ho conosciuto sin da piccolo e che ancora oggi mi affascina come un bambino alle prime armi è fatto di sguardi diritti negli occhi, rispetto reciproco, compartecipazione e lealtà nei rapporti. La stessa che da sempre arricchisce ogni rapporto della mia vita quotidiana, e che rende anche la mia attività di consulente sportivo in A&G SPORTING ogni volta un piacere e non un lavoro.

 

Voglio affermare con decisione che sono prima di tutto un Uomo, prima ancora che un atleta. Che ama dare ma pretende anche rispetto.

 

Serberò dentro di me per sempre ricordi bellissimi legati a tutte le giornate passate insieme ai miei compagni di squadra e ai  nostri collaboratori (meccanico, addetto stampa, direttori della società) nei team diretti da Stefano Gonzi.

Ringrazio Dio di avermi fatto conoscere tutte le persone che ho incontrato lungo la mia strada in questi ultimi anni, da alcuni ho imparato cose belle, da altri ultimamente ho imparato come NON ci si deve comportare con i propri atleti. Tutto insomma per me è stato un arricchimento.

Ma ora si riparte, sempre nella stessa direzione: lottare nei campi di gara per vincere. Ma se si perde, va bene lo stesso. Perché comunque mi sentirò “libero” di farlo nella verità.

 

Questa mia lettera capisco che ad alcuni potrà sembrare dura, mi aspetto repliche più o meno energiche, a cui credo difficilmente avrò bisogno di rispondere. Questo perché sin da piccolo mio nonno mi ha insegnato che di verità nei fatti ne esiste una e quella solamente.

Le libere interpretazioni finiscono sempre con lo smentirsi da sole.

E io mi sono solo limitato a raccontare la verità dei fatti.

La verità vi renderà liberi” (Gv 8,32)

 

Paolo Alberati

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II COPPA D'INVERNO BORN TO RUN - Foto e risultati PDF Stampa E-mail

L'umbro Cesaretti su tutti, assolo in testa al gruppo.

 

   

 

Centotrentasei partenti, giornata soleggiata rigida al mattino, poi sempre più tiepida.

Arrivo “anticipato” sulla salita di Magione, per evitare le insidie del ghiaccio sotto il ponte di Passignano, all’ultimo chilometro del percorso classico.

Quindi percorso agosnistico più breve (39 chilometri volati in 55 minuti alle media oraria di 42 Kmh), mentre con il turistico il percorso totale ha misurato i classici 57 chilometri. Bagarre accesissima però sin dalle prime battute, con il vento di tramontana che superato Castiglione del Lago ha fatto la differenza, spezzando il gruppo in due tronconi. Quindici unità circa all'attacco, il resto ad inseguire.

 

        

LA PARTENZA DELLA GARA DA BORGHETTO DI CASTGIGLIONE DEL LAGO

 

Nel finale di gara però, in località Dirindello, era FEDERICO CESARETTI (Gs. Peppe e Rosella), originario di Orvieto, a rompere gli indugi, rispondendo ad un attacco di MARIO CALAGRETI (Gs Dynamis) e lasciava sul posto i compagni di avventura. E' così giunto solo sul traguardo in salita di Magione come vincitore perentorio su Calagreti e FABRIZIO GIARDINI (Gs Monarca-Indiraig) leggermente staccati.

Primo della volata del gruppo inseguitore a circa venti secondi di ritardo Mario Panichi (Gs Maté) su Fabrizio Ferri (Gs Peppe e Rosella).

Graditissima e qualificata la partecipazione femminile con le due forti atlete del Gs Punto Bici Perugia, Simona e Annarita, giunte nell'ordine sul traguardo, sorridenti e belle come il sole che al traguardo ha salutato gli atleti.

  

 LA VOLATA DEL GRUPPO INSEGUITORE VINTA DA PANICHI

Un ringraziamento ai numerosi partecipanti e un arrivederci all'edizione 2010 della Coppa d'Inverno Born to Run - Trofeo Bar del Sole. Si ringraziano inoltre le Aziende che anche quest'anno ci hanno sostenuti e hanno reso possibile la riuscita di questa edizione: VINARIUM di Rossi Luciano, POWERBAR by Natfood Sport Division, LA BOTTEGA DEL PANE E DEL VINO di Baffetti e Paolacci, BAR DEL SOLE Passignano. Oltre al ringraziamento va il nostro plauso al Gs GRIFO BIKE ed al suo presidente Francesco De Luca per l'insostituibile apposrto organizzativo, condotto con il solito speciale e travolgente entusiasmo..


Lo Staff AeG SPORTING.

 

ORDINE D'ARRIVO COMPLETO

 

1° CESARETTI FEDERICO (Gs Peppe e Rosella)

2° CALAGRETI Mario (Gs Dynamis) a 15"

3° GIARDINI Fabrizio (Gs Monarca) idem

4° PANICHI Mario Mariano (Gs Matè) a 20"

5° FERRI Fabrizio (Gs. Peppe e Rosella) idem

6° RONDINI Leonardo (Gs Maté)   idem

7° GIANINI Loriano (Gs Fausto Coppi Fermignano)   idem

8° BAGGIANI Stefano ( idem)   idem

9° MATTIOLI Giordano (Gs Monarca)   idem

10° ROGGIOLANI Nicola (Gs Tenti Ciclismo)    idem

 


 
MARCO PANTANI TI VOGLIAMO BENE - 14-02-09 cinque anni dalla scomparsa PDF Stampa E-mail

       

 

Il Testamento di Marco Pantani…

Lettera scritta sul retro del passaporto nel viaggio in aereoplano tra l'Italia e Cuba nel gennaio 2004, pochi giorni prima della morte.

 

"Sono stato umiliato per nulla. Per quattro anni sono in tutti i tribunali, ho solo perso la mia voglia di essere come tanti altri sportivi, ma il ciclismo ha pagato e molti ragazzi hanno perso la speranza della giustizia. E io mi sto ferendo con la deposizione di una verità sul mio documento, perchè il mondo si renda conto che se tutti i miei colleghi hanno subito umiliazioni, in camera con le telecamere nascoste per cercare di rovinare le famiglie; e poi dopo come fai a non farti male. Io non so come mai mi fermo in casi di sfogo come questi. Mi piacerebbe, io so di aver sbagliato con le prove però, ma solo quando la mia vita sportiva, soprattutto privata, è stata violata, ho perso molto".

"E sono in questo paese con la voglia di dire che hasta la victoria è un grande scopo per uno sportivo. Ma il più difficile è di aver dato il cuore per uno sport, con incidenti e infortuni: e sempre sono ripartito. Ma cosa resta, c'è tanta tristezza e rabbia per le violenze che la giustizia a tempi è caduta nel credere. Ma la mia storia spero che sia di esempio agli altri sport che le regole, sì, ma devono essere uguali per tutti. Non esiste lavoro che per esercitare si deve dare il sangue, i controlli di notte alle famiglie degli atleti".

"Io non mi sono sentito più sereno di non essere controllato in casa, in albergo, dalle telecamere e sono finito per farmi del male, per non rinunciare alla mia intimità, all' intimità della mia donna, e degli altri colleghi che hanno perso. E molte storie di famiglie violentate. Ma andate a vedere cos' è un ciclista e quanti uomini vanno in mezzo alla torrida tristezza per cercare di ritornare con quei sogni di uomo che si infrangono con le droghe: ma dopo la mia vita di sportivo. E se un pò di umanità farà capire e chiedere cosa ci fa sperare e che con uno sbaglio vero si capisce e si batte, perchè si sta dando il cuore. Questo documento è verità, la mia speranza è che un uomo vero o una donna legga e si ponga in difesa di chi, come si deve dire al mondo, regole per sportivi uguali per tutti. E non sono un falso, mi sento ferito e tutti i ragazzi che mi credevano devono parlare. Ciao Marco".

 
15 feb - II COPPA D'INVERNO BORN TO RUN PDF Stampa E-mail

A&G Sporting è lieta di presentarvi la seconda edizione della Coppa d’Inverno Born to Run, corsa ciclistica amatoriale aperta a tutti gli enti della Consulta.

Il percorso prevalentemente pianeggiante con partenza ed arrivo da Passignano sul Trasimeno, si snoda interamente intorno al Lago Trasimeno ed ha nella salitella di Magione (3 chilometri al 4-6% di pendenza media), posta a sette chilometri dal traguardo, l’unica asperità capace di creare una certa selezione.

Lo scorso anno fu arrivo in volata nello strappetto in leggera ascesa dell’arrivo, tra due file di cipressi, e vide trionfare il marchigiano Montecchiari.

Queste le classifiche dell’edizione 2008: http://www.aegsporting.com/materiale/classifiche.pdf

Con la speranza di vedervi numerosi al via anche in questa edizione, vi ricordiamo che il costo d’iscrizione è di 10 euro. Ma soprattutto ricordatevi che il casco e… soprattutto il divertimento sono d’obbligo!

(scarica l’altimetria: http://www.aegsporting.com/immagini/Altimetria.jpg e la planimetria: http://www.aegsporting.com/immagini/Planimetria.JPG)

 

 

                 

 
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